E nato un nuovo Raikkonen: «Sostengo Obama e rivinco il titolo»

by - 2/23/2009 09:55:00 p.m.


Kimi: «Il passato non m'interessa. So quanto possiamo fare»

SAKHIR — Le prime impressioni sulla Ferrari, il regolamento tutto nuovo, la voglia di ricominciare, le voci sul suo cambio di vita, ma anche l'elezione di Obama, la mamma apprensiva, la musica dei Guns N'Roses. A un mese dall'inizio del campionato (29 marzo, Australia), Kimi Raikkonen si racconta.

Nei test in Bahrein ha potuto guidare per la prima volta la F60 con le gomme lisce. Com'è andata? «Molto bene. È stato un buon primo passo, tutto ha funzionato. Per quanto riguarda le slick alla fine non ho trovato molte differenze rispetto a quando, prima di Natale, le avevamo provate sulla macchina vecchia».

La Ferrari nuova si adatta meglio alle sue caratteristiche? «È troppo presto per dirlo. Di sicuro il feeling è stato buono».

Alcuni piloti hanno lanciato l'allarme pioggia: la macchina è davvero impossibile da controllare? «Quando ho provato al Mugello c'era molto freddo e la pista era davvero scivolosa. Sarà più facile con temperature più alte».

Con le nuove regole le gare saranno più eccitanti? «Sarà sempre difficile superare, ma speriamo ci sia un miglioramento, in fondo è il motivo per cui hanno cambiato. Può darsi che, essendo tutto un po' più difficile, aumenti l'interesse sia per i piloti che per il pubblico».

Il pilota conterà di più? «Non è detto».

Parliamo del Kers (sistema di recupero dell'energia): farà davvero la differenza? «Aiuta decisamente nel tempo sul giro, poi, certo, la sua influenza dipende dai circuiti. Se funziona è una buona cosa da avere in macchina. E per noi fino ad ora ha funzionato abbastanza bene».

Tutti questi bottoni rendono la Formula 1 più simile a un videogame? «No! Essere bravo con i videogiochi non serve in F1».

Ha capito meglio che cosa è andato storto l'anno scorso? C'è qualcosa che non rifarebbe? «Si impara sempre dai propri errori, ma non sono particolarmente interessato a capire l'anno scorso: non possiamo cambiare le cose e non ci aiuta a fare meglio adesso. Sono felice di parlare di quello che possiamo fare quest'anno».

Cerca una rivincita? «No, cerco solo di dare il massimo. Tutti sanno cosa siamo in grado di fare e il nostro obiettivo è vincere il campionato. Poi ci sono tante cose che devono andare bene per riuscirci, e non parlo necessariamente di fortuna. Ora però non ci penso: penso a fare buoni test e a partire forte nelle prime gare».

In Finlandia hanno scritto che ha deciso di evitare l'alcol.
«È la mia vita privata, non credo di doverne parlare».

Si aspetta delle sorprese o pensa che la lotta, alla fine, sarà sempre tra lei, Massa ed Hamilton? «Non ho nessuna idea di come gli altri team stiano lavorando. Fino ad adesso i tempi sul giro sono stati tutti molto vicini, ma durante i test si usano gomme diverse, si provano cose che, poi, possono rivelarsi azzeccate o meno. Ma non sono né interessato né preoccupato degli altri. Pensiamo a noi».

Nel 2010 le scade il contratto e lei ha detto che la Ferrari probabilmente sarà la sua ultima squadra: significa che lascerà la F1? «Vedremo se tra due anni mi starò ancora divertendo o se vorrò fare altre cose, ma è sicuro che la Ferrari sarà la mia ultima squadra. Il che non vuol dire per forza che nel 2010 mi fermerò... ».

Cosa farà dopo? I rally? «Non ho pianificato niente. Nei rally mi diverto molto, ne ho corso uno in Finlandia anche sabato. È una cosa che mi riesce, per ora è un passatempo divertente quando non ho altro da fare».

Cosa pensa delle polemiche sulla superlicenza? I piloti si lamentano per gli aumenti, Mosley dice che chi non paga non guida. «Tutti sono più o meno contenti di pagare la licenza, basta che il prezzo sia ragionevole. Non si capisce perché sia così tanto più costosa di qualsiasi altra categoria. Dovrebbe essere uguale per tutti e ragionevole. Questo è l'unico problema, nessuno vuole litigare con nessuno».

Ha detto che, prima o poi, vorrà avere un bambino. Che mondo vorrebbe che trovasse? «Be', in questo momento il nostro non è il migliore dei mondi possibile. Io sono un uomo fortunato perché sarei in grado di offrire una bella vita a mio figlio».

Cosa si augura per lui? «Che sia sempre in salute. Poi deciderà da solo della sua vita, non lo obbligherò a fare niente: sceglierà lui se correre o fare altro».

Se fosse un cittadino americano, avrebbe votato per Obama? «Sì. Non seguo molto la politica, ma mi sembra un ragazzo intelligente».

Axl Roses, il leader dei Guns N'Roses, l'ha citata nei ringraziamenti del suo ultimo album, Chinese Democracy. Perché? «Non lo so, lo chieda a lui! Però ci conosciamo piuttosto bene, ci siamo incontrati varie volte: la prima è stata anni fa, a una mia gara, poi è venuto in Finlandia e ci siamo reincontrati».

Pensa di avere un'anima rock? «Direi di no. Però mi piace la sua musica».

Città preferita? «Espoo!».

Colore. «Nero, rosso e bianco».

Cibo e bevanda. «Pasta e pesce. Non ho un drink favorito».

Animale. «Cane. Ne ho tre!».

I suoi genitori o sua moglie hanno paura quando corre? «Mia mamma sì, è di sicuro la più preoccupata di tutti».

È favorevole alle donne in Formula 1? «Se sono brave abbastanza sono le benvenute».

Cosa pensa di un Gp a Roma? «Siamo un team italiano, sarebbe bello. Sono stato solo una volta a Roma prima di Natale ed è una città meravigliosa: mi piacerebbe tornarci».

Dopo due anni in Ferrari ha capito un po' l'Italia? «Si lavora in modo diverso rispetto a un team inglese o svizzero, è una questione culturale. Gli italiani mi piacciono: trovo la gente bella e rilassata ».

Arianna Ravelli via TaniaS

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