Kimi incollato alla tv: «Siamo diventati come gli Stati Uniti»
Raikkonen: «Forse la verità è che non c'è una spiegazione: è soltanto follia»
La notizia gliela dà la giornalista della Ncbc in cuffia: «Cosa pensi della tragedia accaduta qualche ora fa in Finlandia?». Kimi Raikkonen non ne sa nulla, interroga con gli occhi i presenti per ottenere spiegazioni: è appena atterrato ad Abu Dhabi, gli sponsor lo aspettano per una giornata di foto, interviste, pubbliche relazioni e visite ai cantieri del circuito di Formula 1 e del Parco Ferrari che nasceranno in mezzo al deserto tra un anno. Al massimo, i suoi pensieri sono tutti concentrati sulla prossima gara, che si corre domenica a Singapore.
«Non so niente, che è successo in Finlandia?».Glielo spiegano: «A Kauhajoki un ragazzo di 22 anni è entrato in una scuola e ha ucciso dieci studenti. Poi si è suicidato». Kimi, si sa, è un tipo che parla poco, ma questa volta il motivo per restare senza parole c'è tutto. L'istituto della strage dista 360 chilometri da Espoo, il paese dove lui è nato, ma quella è sempre la sua terra. Anche se non ci vive più, anche se fa una vita da giramondo di lusso. Iceman è un po' meno Iceman del solito. Gli altri nella stanza cominciano con le domande che si pongono tutti in questi casi: «Perché?», «Che cosa gli sarà mai passato per la mente?». Kimi, si sa anche questo, mostra poco le sue emozioni. Questa volta però preferisce pensarci su. Perché era già successo nella sua terra e lui se lo ricorda bene. Interviene pure per correggere un giornalista che sta frugando nella memoria:
«Mi sembra che un paio d'anni fa sia già successa la stessa cosa in Finlandia». «No, è stato poco tempo fa — interviene il pilota Ferrari — solo l'anno scorso, in un liceo di Tuusula, più o meno la stessa cosa».Qualche ora dopo aspetta che l'elicottero sia pronto per continuare la sua visita, Raikkonen vede che la tv sta dando la notizia. Interrompe la lettura del giornale, lascia il succo a metà, alza il volume e fa aspettare gli sponsor: parlano dell'agguato, raccontano che il ragazzo che ha compiuto la strage aveva messo in rete su YouTube un video con le sue intenzioni. E allora Kimi, perché? Che succede nella tua Finlandia? «Mah, non credo ci sia un problema specifico in Finlandia». Anche se è la seconda volta che accade? «Sì, credo che potesse succedere ovunque». E ancora:
«Queste cose sono cominciate negli Stati Uniti diversi anni fa, e adesso si sono diffuse anche in Europa. Non è facile capire il perché, trovare una spiegazione. C'è tanta gente che non sta bene. E forse quando certa gente vive dei momenti difficili, vede questo tipo di azioni e pensa di ripeterle. O forse la verità è che non c'è una spiegazione: è soltanto follia».Magari non dedicherà loro la gara in caso di vittoria, perché non è tipo da manifestazioni pubbliche, ma di sicuro, un pensiero a quei ragazzi finlandesi, appena più giovani di lui, morti senza un perché, Iceman gliel'ha già rivolto.
Arianna Ravelli
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