In spedizione a casa Raikkonen

by - 1/05/2008 01:40:00 p.m.



Il racconto di tre giovani italiani che sono andati in Finlandia sulle orme dell'erede di Schumacher in Ferrari: "La mamma di Kimi è stata straordinariamente ospitale"



I tre intraprendenti tifosi italiani con mamma Sisko Raikkonen e il nipotino di Kimi, Juustu.
Stanchi della routine fatta di enormi testi universitari da studiare e di lavoro in fabbrica, decidiamo di partire dalla Basilicata alla conquista dei Paesi Baltici. È il 22 novembre, ci troviamo a Helsinki. Abbiamo ancora mezza giornata da impiegare in qualche modo prima del ritorno in albergo a Tallinn, in Estonia. Ci viene un’idea. Metterci sulle tracce dell’erede di Schumi al trono ferrarista: Kimi Raikkonen. Idea allettante per chi, come noi, ha gioito per gli anni d’oro della Ferrari, ha pianto per l’addio di Michael, ha marinato la scuola per seguire i GP di Formula 1 e ha imparato ad apprezzare le prodezze di Kimi. Si parte per Espoo, 30 km a nord di Helsinki. Ma nessuno sembra sapere dove abita il pilota di F.1. Con le mani e i piedi al limite del congelamento, incontriamo Tarek. Si offre di accompagnarci.



Non avremmo mai trovato casa Raikkonen senza il suo aiuto. L’abitazione si trova fuori dal centro abitato, immersa in un ambiente incontaminato, immacolato, primitivo, nascosta da centinaia di conifere altissime. Tarek ci spiega che non è buon costume in Finlandia piombare in casa altrui se non si ha prima un appuntamento. Il problema si risolve nel momento in cui mamma Raikkonen, dopo averci visto attraverso le telecamere, decide di venirci incontro. Ci abbraccia come se fossimo dei figli adottivi, sorpresa anche lei dal calore di noi italiani, un piccolo anticipo di ciò che attenderà Kimi tra qualche mese. Le diciamo: «Thank you so much for having made a champion as Kimi» («Grazie per averci dato un campione come Kimi» n.d.r.).



La signora Raikkonen è gentilissima, ci parla della sua famiglia, del fatto che Kimi sia il secondo di due figli maschi e che proprio in quella foresta abbia mosso i primi passi da pilota, sfrecciando con motorini e macchine improvvisate. Kimi non c’è, si trova in Svizzera, in compenso c’è suo nipote Juustu. È un bimbo bellissimo di 19 mesi. Mamma Raikkonen dice: «La prima parola che ha pronunciato non è stata mamma, ma auto». La signora Raikkonen, mentre scherza con noi su quell’osso duro di Alonso, ci mostra il grande garage che ospita solo parte del patrimonio motoristico di Kimi: spiccano una vera McLaren F.1, la Supermoto, motoslitte, un’Audi Q7, Mercedes enormi. Ma anche furgoncini e carrelli elevatori. Inizia a nevicare, Juustu ha freddo. Noi no: Kimi ci ha già scaldato il cuore.



racconto di Fabio e Giuseppe Buonsanti e Vito Scialpi

Source: Gazetta dello Sport
Date: December 2006

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